ARTICOLI GEOBIOLOGIA

Alla fine del secolo dell’Energia – secolo che ha visto la teoria della Relatività, la fisica quantistica, il principio di indeterminazione e quant’altro ha prodotto la ricerca, libera da condizionamenti di mercato, della nuova fisica – l’approccio alla Geobiologia, scienza che studia la biologia della Terra, non può che essere olistico e sistemico. Olistico, poiché questo modo di considerare la realtà è l’unico valido alla luce delle acquisizioni della fisica moderna, sistemico poiché per comprendere e interagire con la realtà disponiamo della cibernetica che studia le relazioni tra sistemi complessi, quali sono i viventi e il pianeta.

Video Relatore: Carlo Zanella

La teoria di Gaia, formulata da Lovelock in seguito alle ricerche commissionate dalla NASA sulle possibilità che vi fossero forme di vita su Marte, ha confermato scientificamente che il nostro pianeta è un essere vivente, un super-organismo, come avevano sempre intuito tutti i popoli antichi. La Geobiologia del prossimo millennio inizia quindi dall’acquisizione di queste formulazioni scientifiche come propria base concettuale. In questo nuovo paradigma, la Geobiologia si avvicina ancora maggiormente alla medicina naturale, sia tradizionale, sia moderna.

Pensiero Olistico Come dice Fritjof Capra, un fisico delle particelle che ha integrato il sapere scientifico con il pensiero orientale, olismo in medicina significa, vedere l’organismo umano come un sistema vivente i cui componenti sono tutti interconnessi e interdipendenti, un sistema che è parte integrante di sistemi maggiori di lui, con i quali è in continua interazione.

La concezione olistica è sostanzialmente diversa – e contraria – alla concezione dominante, meccanicista e riduzionista, in cui invece la medicina è dominata dall’idea del corpo umano come macchina, la mente è separata dal corpo, la malattia è vista come un cattivo funzionamento di alcuni meccanismi, la salute è definita come assenza di malattia, in contrasto anche con gli insegnamenti di Ippocrate, il grande medico greco il cui giuramento è ancora in uso presso i nostri medici. Esprimendosi ancora con le parole di Capra: la visione sistemica della salute è profondamente ecologica ed è quindi in armonia con la tradizione ippocratica. Al tempo stesso la nuova cornice concettuale tiene naturalmente conto delle dimensioni spirituali della salute.

La Medicina Tradizionale Cinese

I temi principali della medicina ippocratica furono sviluppati anche nell’antica Cina, ma in un contesto culturale completamente diverso. I Cinesi non si interessarono ai rapporti di causa ed effetto, ma alla sincronicità di cose ed eventi, atteggiamento che è stato definito “pensiero correlativo“. Il pensiero medico cinese vede nell’equilibrio e nell’armonia con l’ambiente la base della conservazione della salute, per cui è facile immaginare che insisterà molto sulle misure preventive applicate al luogo e allo stile di vita. In questo contesto culturale si è sviluppato appieno il concetto di “scelta del posto giusto” dove abitare per vivere in armonia con l’energia del luogo. Con il Feng Shui i cinesi hanno formalizzato questa consapevolezza.

Anticamente in Cina prima di costruire si sceglieva un luogo non perturbato da energie telluriche eccessive, un luogo cioè che non inducesse stress nelle persone in una lunga permanenza, poi si procedeva ad applicare i principi del Feng Shui per la costruzione della casa e per il suo arredamento. Anche l’occidente antico conosceva, sotto altre forme, questi stessi concetti, ma solo con la riscoperta in questo secolo dell’energia tellurica e della geopatologia si può dire chiuso il cerchio che unisce la tradizione orientale alle conoscenze occidentali.

Video Relatore: Ferdinando Barbon

La Geopatologia

La Geopatologia è la disciplina di trait-d’union , il punto di contatto, tra la Geobiologia e la Medicina naturale. La Geobiologia afferma che il luogo di vita influisce notevolmente sulla salute delle persone per il fatto che i substrati geologici, l’idrogeologia, le tensioni tettoniche si avvertono attraverso l’emissione dei loro campi energetici e possono causare stress.

Le emissioni energetiche degli strati geologici, delle falde acquifere e delle tensioni tettoniche con le relative fratture sono osservabili strumentalmente sia dall’analisi spettrometrica aerea sia da quella satellitare. Lo stress “tellurico”, cioè dovuto a fattori legati al luogo, è molto subdolo poiché si accumula soprattutto mentre l’organismo dorme restando fermo molte ore al giorno nello stesso posto per molti anni. Nel sonno il sistema immunitario è più debole, inoltre nel continuo stato di stress notturno viene impedita la sua rigenerazione. Quindi, se è opportuno evitare di costruire le case sulle emissioni più stressanti dovute alla situazione idrogeologica e sismica del territorio, diventa indispensabile evitare di porre i letti in corrispondenza di campi energetici che producono stress, anche se sono di estensione molto limitata.

La Geobiologia Moderna

Tra questi campi la Geobiologia moderna considera anche quelli artificiali dovuti ai cavi elettrici e alle antenne trasmittenti. Essendo nota una vasta letteratura epidemiologica riguardante la salute umana e i campi elettromagnetici, è utile portarli come esempio esplicativo di quanto avviene per i campi tellurici. Infatti, faglie, fratture e acquiferi sotterranei in pressione (detti impropriamente artesiani) si comportano in qualche modo come i cavi elettrici dell’alta tensione quando vengono interrati abbastanza profondamente: emettono un campo energetico direzionato principalmente verso l’alto, più intenso vicino all’origine e sempre meno intenso man mano che, alzandosi, aumenta la distanza da questa. La persona che dorme sulla verticale di un acquifero sotterraneo riceverà il suo campo energetico e questa situazione potrà, o meno, risultare stressante a seconda dell’intensità del campo e delle informazioni che trasporta.

Le informazioni dei campi tellurici

La questione delle informazioni trasportate dall’acqua sotterranea e dal suo campo energetico è cruciale per capire come, a parità di intensità, i campi di acquiferi diversi possano causare stress o non causarlo nelle persone che ne sono soggette. La Geofisica con lo studio delle tensioni energetiche del pianeta ha elaborato una specie di “bioenergetica di Gaia” in cui sono ben chiare le energie che si caricano e si scaricano sulla superficie del pianeta. L’Omeopatia, dal canto suo, dimostra la proprietà dell’acqua di avere una sua memoria energetica. Sinergicamente, nasce così la Geobiofisica che è parte integrante della Geobiologia e si occupa dell’energia del pianeta vivente. Gli stati di compressione, tensione e blocco energetico della crosta terrestre si manifestano anche a livello locale e così un acquifero sotterraneo può formarsi in una zona montana di tensione, in cui la crosta è in compressione, e incamerare la memoria di questo stato energetico che è estremamente stressante.

Un altro acquifero invece si può formare in un territorio soggetto a distensione tettonica e memorizza questo stato energetico che spesso risulta molto meno stressante. In pianura, passando sotto le case, i due acquiferi scorrono in un substrato alluvionale identico, hanno acquisito la stessa pressione e quindi hanno la stessa intensità energetica, ma inviano due messaggi ben diversi alle persone che dormono sulla loro verticale. Il primo risulterà arrecare uno stress molto elevato dovuto all’intensità del suo campo energetico e alla nocività delle sue informazioni, dormire nel suo campo energetico sarà quindi una grave fonte di pericolo per la salute, mentre il secondo arrecherà stress solo in conseguenza dell’intensità del suo campo che potrebbe essere sopportabile e quindi dormire nel campo energetico potrebbe anche non costituire un pericolo per la salute.

Lo stress tellurico

La chiave per capire l’importanza dell’analisi geobiologica del sito in cui si dorme è quindi lo “stress tellurico”. Due persone con patologie analoghe e una situazione di vita complessiva molto simile possono differenziare di molto la risposta alle cure e alla terapia se una delle due è esposta anche allo stress tellurico mentre l’altra no. La notte passata in albergo in corrispondenza di un cavo dell’alta tensione fuori e di una zona di stress tellurico sotto lascerà l’unico segno di stress nel ricordo di un sonno agitato e del malessere e della stanchezza della mattina dopo, subito recuperata da un po’ di vita all’aria aperta o da un sano riposo nel proprio letto. Ma se, invece, è proprio il letto dove dormiamo sempre ad essere in quelle condizioni dopo un po’ l’organismo è costretto a cedere e ad abituarsi a quelle sensazioni e non manderà più così forti segnali d’allarme.

Lo stress tellurico si accumula notte dopo notte per anni fino a che l’organismo, sollecitato anche da svariati altri fattori di stress, cede e si ammala. Come dice Alexander Lowen, l’allievo di Reich che ha fondato l’analisi bioenergetica del carattere: ognuno secondo il suo carattere sviluppa patologie diverse quando il suo organismo crolla di fronte allo stress che non ha conclusione. Mentre uno stress temporaneo è un aspetto essenziale della vita poiché costituisce uno stimolo, uno stress troppo forte o cronico svolge un ruolo importante nello sviluppo delle patologie. Un elemento chiave nella connessione tra stress e patologia è il fatto che uno stress prolungato tende a sopprimere il sistema immunitario dell’organismo. Il riconoscere il ruolo dello stress nello sviluppo della patologia porta all’idea della malattia come inconscia “via d’uscita”, l’unica che il corpo ha in quel momento. Se la “via d’uscita” verso una patologia viene impedita efficacemente da un intervento terapeutico, ma la situazione stressante persiste, come spesso succede per lo stress tellurico se non è conosciuto né dal paziente né dal terapeuta, la risposta della persona alla situazione di stress potrà trasferirsi su un piano diverso, che sarà altrettanto, o forse ancora più patologico. La Geobiologia ritiene che uno stress tellurico eccessivo o protratto per lungo tempo contribuisca in modo significativo allo sviluppo della maggior parte delle patologie. La sua manifestazione si ha nello squilibrio iniziale dell’organismo e, successivamente, nell’incanalarsi nella particolare configurazione della personalità per dare origine a disturbi specifici diversi da soggetto a soggetto. L’esperienza in questo campo fa ritenere anche che, in situazioni in cui solo piccole porzioni del sito risultano emettere campi tellurici stressanti, vi sia un filo conduttore tra la patologia e lo stress tellurico e che questo filo conduttore sia individuabile nella “focalizzazione” delle patologie riscontrate, nel senso che quando non tutto il corpo è soggetto allo stress tellurico è notevole la corrispondenza tra il segmento corporeo interessato dal campo tellurico stressante e la localizzazione della patologia.

Un esempio reale

La signora G. era stata all’inizio curata con successo con l’agopuntura, era rimasta poi per più di vent’anni in cura portando le necessarie modifiche alla dieta e sottoponendosi regolarmente a controlli e terapie. La signora G. in questo periodo ha sempre avuto piena fiducia nel medico e nelle cure alternative e ha goduto di buona salute, ma ad un tratto subentra un crollo e sviluppa dapprima una patologia benigna, e successivamente una maligna. Nella vita della signora G. non si è in presenza di gravi problematiche famigliari, non sembra che nulla stia andando male, anzi la famiglia investe in una nuova attività ed è unita. Deve perciò essere venuto alla luce un altro tipo di fattore stressante che prima non era visibile. Il medico, a conoscenza delle problematiche legate alle geopatologie, quando viene a sapere che la signora G. dorme sempre nello stesso posto da più di 25 anni, ritiene utile analizzare energeticamente la stanza dove ha il letto. L’analisi geobiologica che viene svolta nell’appartamento della signora G. contempla l’indagine geobiofisica di tutti i campi energetici naturali potenzialmente stressanti: faglie, fratturazioni della roccia, anomalie geologiche, acquiferi sotterranei, reticoli energetici globali, e l’indagine strumentale dei campi magnetici artificiali da elettricità.

Alla fine viene messa in evidenza la presenza di un campo energetico dovuto ad un acquifero sotterraneo in pressione, il quale somma un’intensità molto alta con un’informazione estremamente nociva legata alla compressione tellurica, ma anche all’inquinamento chimico. Questo campo energetico apporta uno stress molto intenso e continuo, anzi si può supporre che possa essere stato anche in aumento progressivo negli anni. La valutazione oggettiva del geobiologo, cioè valida per tutte le persone indistintamente, è di pericolosità massima. Una modifica apportata alla posizione di una parete divisoria della camera, costringendola a mettere il letto in una posizione diversa rispetto agli appartamenti soprastanti, aveva ridotto l’esposizione della signora G. al campo dell’acquifero alla sola metà superiore del corpo, inoltre le cure del medico si sono dimostrate molto efficaci nel mantenere il suo stato di salute il più a lungo possibile. Infatti, quasi casualmente, si viene a sapere che nei due appartamenti superiori – dove la stanza non era stata modificata e l’intero letto veniva a trovarsi in corrispondenza del campo dell’acquifero sotterraneo in questione – due inquilini erano già morti di tumore e dalle informazioni sulla loro vita lavorativa non emergono fatti che possano in qualche modo essere collegati alle patologie.

Queste due persone avevano in comune con la signora G. la posizione del letto uno sulla verticale dell’altro e la lunga permanenza nell’appartamento, almeno una ventina d’anni, ma a differenza della signora G., non conoscevano la loro incompatibilità alimentare e non utilizzavano la medicina naturale. Da questo non si vogliono trarre delle conclusioni che sarebbero affrettate, mancano infatti molti elementi che solo il medico curante e le famiglie possono conoscere, ma si vuole trarre spunto per riflettere sull’importanza dell’analisi geobiologica del sito nella prevenzione di gravi episodi degenerativi.

Le ragioni della Geobiologia

Negli anni trenta molti medici francesi e tedeschi sperimentarono la correlazione tra gli allora rari casi di tumore e la posizione del letto in corrispondenza di falde acquifere. In quei tempi simili indagini epidemiologiche, svolte in aree rurali, avevano un preciso significato in quanto era possibile trarne una precisa correlazione tra luogo e patologia senza elementi di confondimento.

Questo oggi non è più possibile a causa dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua potabile, dell’agricoltura, dei cibi, e a causa dell’aumento esponenziale dei campi elettromagnetici artificiali, ciò nonostante il caso della signora G. si configura ancora come una forte indicazione d’allarme. Attualmente la Geobiologia trova ancora troppo poco spazio nelle medicine e nelle terapie olistiche, come la medicina tradizionale cinese, l’omeopatia, la psicosomatica, la bioelettronica, l’analisi bioenergetica e le altre derivazioni della terapia mente-corpo reichiana, e in tutte le terapie naturali e “dolci” che dovrebbero considerare il paziente anche in relazione al suo ambiente di vita.

Occorre quindi operare per una maggiore integrazione tra Geobiologia e Medicina naturale, entrambe all’interno del nuovo paradigma olistico, poiché questo rapporto sinergico può aumentare l’efficacia di entrambe le discipline. Pochi, ma decisi geobiologi, consci dell’importanza di portare la Geobiologia in un ambito più scientifico, stanno già stabilendo comportamenti deontologici e criteri di formazione decisamente diversi dall’improvvisazione o dall’esoterismo, che possano soddisfare anche le ragionevoli aspettative dei ricercatori e dei medici.

Autore Articolo Arch. Pier Prospero