ARTICOLI FENG SHUI

DI ARCH. PIERFRANCESCO ROS

Prefazione

Il Feng Shui disciplina praticata fin da 3000 anni fa in Cina, poi evolutosi via via grazie all’introduzione di nuove teorie e modelli, si sviluppa per le necessità primarie di sopravvivenza e difesa: utilizzare al meglio le risorse del territorio dal punto di vista insediativo, proteggersi dai venti freddi, ripararsi dalle intemperie e dall’insolazione, schermarsi, difendersi da possibili nemici. Tutto questo in seguito viene unito a concetti legati alla cultura, alla filosofia, al clima e al territorio, ecco perché in tutto il mondo, in diverse epoche, si ritrovano analoghi studi e modelli teorici riconducibili al Feng Shui.

L’uomo ha un cuore che batte allo stesso modo in tutto il mondo, egli soggiace al principio di espansione e contrazione che potremo definire di carattere universale sia internamente che esternamente a lui.
In effetti proprio per la loro valenza universale, tracce di questi principi li ritroviamo in modelli e schemi teorici in Giappone nello studio del Fudo, in Perù attraverso la Geometria sacra della Terra, in Vietnam con il Phong Tuy, in India con il Vastu e in occidente attraverso la Geomanzia. Questo fa intuire che il Feng Shui nei suoi fondamenti non è di prerogativa Cinese ma umana.

Per esempio nel Feng Shui, le teorie dello Yin e Yang, dei Cinque Elementi e di riflesso dei quattro Animali, sono il tentativo di costruire dei modelli teorici per comprendere le leggi universali dei cicli e dei meccanismi più profondi dell’esistenza, al fine di riuscire a compiere delle scelte le più possibili armoniche e benefiche nel rispetto dell’ambiente. In ogni epoca e luogo, qualunque sia la teoria che risale a questi principi, l’essere umano si è sempre trovato in condizioni di dover fare delle scelte, altrimenti alla fine le avrebbe fatte il tempo.

Anche nel Feng Shui come in molte tradizioni, man  mano che ci si è allontanati dalla fonte, si sono persi i contenuti più profondi e si sono creati attaccamenti a modelli talvolta superstiziosi e limitanti.
Per far riemergere una tradizione bisogna innanzitutto riviverla, rincarnarla e non semplicemente capirla, e a quel punto la tradizione ridiventa vivente, non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta ne dalle facili formule o supposizioni, ma sperimentare e sentire…. e pian piano si aprirà il velo di quei principi universali che tanto hanno fatto scrivere l’uomo.
A quel punto è come parlare di confini degli stati guardando la terra dal di fuori…. dove sono i confini?

La traduzione del Feng Shui che letteralmente significa Vento e Acqua, dice ben poco, ma se analizziamo bene il vento che si lega al Cielo e l’Acqua alla Terra, è come se dicessimo Cielo e Terra.

Questo concetto sottintende l’idea di equilibrio tra le energie del Cielo e della Terra, di naturalizzare l’ambiente umano utilizzando i principi che la natura stessa e noi abbiamo. L’uomo infatti, sta nel mezzo tra il Cielo e la Terra come un demiurgo che ha il compito di far sposare al meglio queste due forze per i fini che si presceglie.

Il Feng Shui deve essere applicato seguendo un approccio metodologico che valuta inizialmente la Scuola della Forma o Qi della Terra, trattata nei video corsi dellla via dellla Terra, e che sinteticamente riguarda:

l’analisi dell’intorno, lo studio della viabilità e del  flusso energetico del Qi locale e del sottosuolo, l’analisi del miglior orientamento, l’utilizzo dell’acqua e del verde fino ad arrivare all’utilizzo di materiali e tecnologie ecocompatibili.

Successivamente si utilizza la Scuola della Bussola che si lega al Qi del Cielo, che verrà trattata nei video corsi della via del Cielo, con i suoi svariati metodi:

le Stelle Volanti o metodo chiamato delle Flying Stars o dello spazio – tempo, che attraverso una triade di numeri (Stella Montagna – retro abitazione, Stella Acqua – fronte abitazione e Stella del Tempo – periodo corrente) suggerisce utili informazioni sull’evoluzione energetica degli spazi, basata su cicli ventennali.

Successivamente si applica il metodo del Bazhai o scuola degli otto Palazzi/Case che valuta l’energia dell’ambiente suddivisa in quattro aree favorevoli e quattro sfavorevoli, sovrapposte successivamente allo studio del Ming Gua o energia personale che suddivide anch’esso l’ambiente in quattro aree favorevoli e sfavorevoli.

Successivamente si utilizzano i metodi che legano la personalità allo spazio e tempo che verranno trattati nei video corsi della via dell’Uomo,tra i quali:

ll metodo del Qi delle Nove Stelle e i Quattro pilastri del Destino (BaZi).

Il Feng Shui Interiore che si lega al Qi dell’Uomo, l’analisi degli aspetti simbolici del sito e della casa, gli effetti che possiedono le forze consce e inconsce dell’uomo spinto dai suoi profondi bisogni e le tecniche di riqualificazione energetica di uno spazio.

Il tutto sarà integrato in una lettura globale del Lo Pan

Il paradigma dell’Architettura Feng Shui
Per comprendere meglio la nascita delle Scuole Feng Shui, osserviamo lo schema soprastante che rappresenta l’evoluzione dei principi base universali utilizzati per definire tre grandi modelli di lettura dello spazio o ambiente.

Tutto inizia dal Wu Ji o grande vuoto o unità senza forma, che nella nostra cultura potremo definire “l’Ain Sof Aur” dell’Albero Sefirotico della Cabala, cioè ciò che esiste prima della creazione o meglio che soggiace come energia invisibile al visibile, principio formulato nel Feng Shui  anche come Cielo Anteriore. Successivamente nello schema, si ha la rappresentazione del Tai Ji o Energia manifestata, il quale ha come principio base la dualità che si presenta come stabilità di opposti nel continuo divenire; questo concetto viene rappresentato dal noto diagramma dello Yin e dello Yang.

A mo’ di esempio possiamo citare che nel male (rappresentato nel diagramma classico dal colore nero) esiste anche il bene (pallino bianco piccolo nella parte nera), questo per far intuire che nel mondo della dualità non vi è niente di assoluto o di isolato, ma tutto è in relazione con il tutto.

Ciò che è da meditare nel diagramma globale è la figura del cerchio che racchiude i due opposti e non il suo interno, questo modello nel Feng Shui viene anche rappresentato con il Cielo Posteriore.
Per analizzare in maniera più precisa la teoria dello Yin e dello Yang, ed i suoi effetti di principio duale nelle sue fasi intermedie, si sono osservate cinque qualità o fasi energetiche chiamate Wu Xing o cinque Elementi, poi portate a otto fasi per essere lette nello spazio (le otto direzioni cardinali), e successivamente a nove per essere lette in rapporto con il quadrato magico Lo Shu (una mappa o griglia di nove numeri sacri).

Da questo tipo di approccio analitico è stato catalogato l’ambiente attraverso le fasi energetiche sopra descritte; questo studio ha portato a determinare quando le cinque energie sono in armonia tra di loro seguendo lo schema Archetipico naturale e quando non lo sono. Nascono di conseguenza tutti quei correttivi e bilanciamenti utili a porre rimedio a situazioni energeticamente disarmoniche.

Questa metodologia di lavoro viene utilizzata per identificare le forze favorevoli e sfavorevoli, che soggiacciono nell’architettura e nell’ambiente circostante. Queste forze o energie (Qi) derivano da tre grandi vie:

La via intangibile del Cielo che infonde il Qi del Cielo nei suoi aspetti tangibili come i corpi celesti e quelli intangibili, che sono i loro effetti sull’uomo, determinando i cicli e i momenti propizi. Questa via che si lega al Tempo è stata formulata dalla cosiddetta Scuola Liqi  Pai, della Bussola, del Compasso o delle direzioni, modellata nella sua massima sintesi all’interno del Lo Pan.;

La via Tangibile legata alla Terra, che infonde il Qi terrestre nei suoi aspetti tangibili come le forme del territorio, le architetture, e quelli intangibili che sono i loro effetti sull’uomo determinando atmosfere, sensazioni ed emozioni, questa via che si lega allo spazio è stata formulata dalla così detta Scuola Xing Shi, della Forma o della Configurazione;

La via dell’Uomo che infonde il Qi umano, nei suoi aspetti tangibili derivati dalle forze consapevoli e consce, e quelli intangibili legati alle forze e impulsi inconsci, si lega all’azione umana.  Non esiste una scuola riconosciuta per il Qi umano come  per le prime due dà sempre considerate come scuole principali del Feng Shui, tuttavia nella collana di volumi si è fatto uno sforzo di riunire i vari pensieri e scuole che rientrano in questa categoria chiamandola Scuola Intuitiva.

Per essere ancora più precisi, queste tre suddivisioni che determinano diversi sistemi o Scuole del Feng Shui, possono essere classificati sotto due principali ideologie, San He (tre Armonie) e San Yuan (tre Cicli). Entrambe trattano della Formazione del Territorio e distribuzione del Qi, tuttavia San He mette più accento sulla forma del territorio , San Yuan sulla distribuzione del Qi nel rispetto del Tempo. Per linearità didattica, tuttavia, noi distingueremo le varie Scuole nelle tre vie appena elencate.

In realtà questi modelli non sono stati creati a tavolino in un ordine lineare, ma sono stati sviluppati attraverso esperienze insediative nel rispetto della natura e dei suoi cicli, inizialmente per motivi di sopravvivenza e difesa ed in seguito raffinati sempre più per motivi legati al benessere.

Modelli arcaici
Per esempio ricercare il sito ideale denominato Xuè con un fiume frontale e una montagna alle spalle, si legava alla necessità di avere innanzitutto la vicinanza dell’acqua come fonte di nutrimento (pesca), di trasporto e di difesa da attacchi frontali; mentre la vicinanza della montagna come elemento di riparo  (venti freddi e intemperie), di nutrimento (cacciagione), per reperire materie prime da costruzione (legno) e per difesa da attacchi sul retro.

Queste necessità primarie spaziali determinarono il primo embrione della scuola della Forma.
Di conseguenza per gli stessi motivi primari gli insediamenti e quindi gli edifici (ai primordi la grotta con il fuoco vicino all’apertura) venivano orientati con la facciata del fronte rivolta verso il fiume per permettere maggiore visibilità e difesa.

Spesso si ricercava un insediamento che avesse il fiume in direzione sud per avere più facilità nell’utilizzo dell’acqua, più visibilità dalle prime ore, calore verso la zona d’acqua spesso fredda, mentre le Montagne a nord per motivi di difesa dai venti freddi.

Di riflesso anche la casa venne orientata tendenzialmente con il fronte e le maggiori aperture a sud, dove venivano posizionati i locali adibiti alle attività del giorno, per aumentarne l’utilizzo del riscaldamento passivo.  Il retro della casa orientato a nord, era progettato con poche aperture dove venivano posizionati i locali adibiti alle attività della zona di servizio e notte. Queste necessità primarie di orientamento determinarono il primo embrione della scuola del Compasso.


Le origini del Feng Shui
Le origini del Feng Shui sono antichissime.
Si è scoperto recentemente come antiche tombe cinesi risalenti al periodo Neolitico, 6000 anni fa, siano state costruite seguendo alcuni principi del Feng Shui.
Le antiche tribù cinesi erano capeggiate da Re saggi sciamani che possedevano la conoscenza delle arti divinatorie, astronomiche, astrologiche e meteorologiche e che delinearono nel tempo i fondamenti del Feng Shui. Infatti soprattutto grazie a Fuxi (2852-2737 a.C.) e Yu (2205-2197 a.C.) si determinarono le basi del sistema divinatorio che soggiace a tutta la teoria del Feng Shui (la croce di Hetu e il Cielo Anteriore e il quadrato magico di Lo Shu e il Cielo Posteriore). Attraverso la guida dei Re, i cinesi cominciarono a creare insediamenti e a costruire città.

Yu fondò la dinastia Xia (2100-1600 a.c.) che durò, intorno ai quattrocento anni, in seguito succedette la dinastia Shang (1600-1045 a.c.)  per altri seicento anni, che nel tempo perse lentamente l’utilizzo della conoscenza, che venne ripresa, ampliata e sviluppata in seguito dal Re Wen che fondò la dinastia Chou (1045-221 a.c). Sembra che a lui si deve la creazione del sistema divinatorio Chou-i (1100 a.c.) la base del moderno I Ching.

Un altro contributo sulle basi del Feng Shui fu dato dal Re Huang-ti chiamato l’Imperatore Giallo che contribuì a perfezionare gli studi sulla numerologia  e orientamento, a lui si deve il trattato base il Huang Di Zhai Jing, ossia il trattato classico dell’Imperatore Giallo. Anche il successivo imperatore Shing sempre della dinastia Chou apportò importanti modifiche e approfondimenti.

Nei secoli successivi le arti divinatorie divennero una branca del sapere, gestite dai Fang-Shih (esperto della formula). Inizialmente erano consiglieri politici e militari del Periodo delle Guerre degli Stati (475-221 a.C.), divennero in seguito una forza sociale e politica durante la dinastia Han (206 a.c. – 220 d.c.) e l’Epoca dei Tre Regni (220-280 d.c.).

In questo periodo il Feng Shui chiamato inizialmente Kanyu (via del Cielo e della Terra) divenne una professione vera e propria. Si susseguirono migliorie e nuove interpretazioni e alla fine dell’Epoca dei Tre Regni e all’inizio della successiva dinastia Jin (265-420), visse Guo-Pu (276-324 d.c.) che rese il Kanyu una branchia riconosciuta nel campo delle arti taoiste.

Guo-Pu e un altro grande studioso di quel periodo Guan-Ge, furono i due più autorevoli maestri Feng Shui del tempo. Entrambi scrissero libri consultabili ancora oggi, come per esempio la guida di Guan-Ge il Di-Li e il libro del Burial di Guo-Pu in cui per la prima volta troviamo il termine Feng Shui.

Durante le successive dinastie sino ad arrivare a quella Qing (1644-1911) il concetto di orientamento fu ancora più sviluppato, di conseguenza si crearono altri perfezionamenti, sottoscuole e diramazioni sino alla formulazione moderna. Infatti il Feng Shui Classico applicato oggi nel mondo dai Master è molto simile a quello applicato e codificato nella dinastia Qing.

Con la formazione della repubblica cinese (1912-1949) contraria alle conoscenze “esoteriche”, sino ad oggi, il Feng Shui da conoscenza millenaria, è stato disconosciuto e relegato a semplice superstizione. Alcuni Maestri di Feng Shui si sono quindi spostati in Occidente divulgando al mondo questa divina conoscenza che oggi riportiamo alla luce nella sua globalità.