DI PAOLA DEL BEN E ARCH. PIERFRANCESCO ROS
Stress Geopatogeno
Eppure è una questione che riguarda tutti e con importanti ripercussioni nelle nostre vite.
In molte parti del mondo, compresi vari paesi europei, è dato per scontato che si proceda al controllo di queste radiazioni sul terreno o nella casa prima di costruirla o di acquistarla: in Austria non è rilasciata la concessione edilizia per alcuni tipi d’edifici se non si è provveduto prima a controllare il livello di G.S.
Il governo tedesco ha finanziato ricerche per studiare la correlazione tra cancro e G.S., inoltre più’ di 4000 medici in Germania chiedono che sia controllato il livello di G.S. nelle case dei pazienti affetti da cancro.
Molteplici ricerche in tutto mondo ne hanno già rilevato e dimostrato gli effetti nocivi, (relazioni e sperimentazioni dei dottori Hartmann, Curry, Depris, Aveline, Konig, Rochard, Debelizar, Chaumerj, Turenne, veret, Audisi, Mancin e altri.)
Che cos’è quindi lo stress geopatogeno?
Lo Stress Geopatogeno può essere definito come l’effetto di disturbo dello stato energetico di un essere umano causato da alterazioni del campo naturale terrestre: queste variazioni energetiche sono formate da emissione per lo più nocive per l’uomo. Molti studiosi hanno rilevato e dimostrato l’esistenza e l’interazione con la vita di questi campi radianti.
Va, inoltre, tenuto in considerazione che questi campi subiscono variazioni in ampiezza ed intensità in presenza di alti livelli d’inquinamento, in base al tipo di terreno (nocivi: generalmente impermiabili, argille, marne gessose e giurassiche, gessi fosfatici, terreni con pirite di ferro, carboniferi, scisti di minerale di ferro; sani, generalmente permeabili: sabbie, i calcari, i gessi, il grès, le rocce cristalline, rocce alluvionali di sabbie e ghiaie), con la luna piena, durante i temporali, terremoti, dall’una alle due di notte, durante i mesi invernali …..
Detto questo le ricerche hanno testato e riscontrato che la causa maggiore dello Stress Geopatogeno per lunghi periodi di permanenza, sono prevalentemente le linee di Faglie e Falde i punti d’incrocio dei reticoli (Hartmann, Curry), la sovrapposizioni di più geopatie (per esempio incroci di falde, faglie o nodi o altro).
Come già detto, gli effetti dannosi sul nostro organismo aumentano in base al tempo trascorso sopra a queste energie negative: per es. sul luogo di lavoro o di studio, sulla poltrona preferita, ma soprattutto a letto. Gli studi fatti provano che dormire sopra S.G. sia particolarmente dannoso, perché a letto il nostro organismo trascorre un terzo della sua esistenza svolgendo, durante il sonno, importanti funzioni del sistema immunitario e provvedendo al rinnovo dell’85% delle cellule. Le conseguenze, quindi, vanno dall’irritabilità, insonnia, affaticamento, pallore, inappetenza, emicrania, raffreddore, influenza, fino a situazioni di malessere più gravi come: depressioni, ansietà, sclerosi multipla, cancro, o comunque tutte le malattie alle quali il nostro sistema immunitario non riesce a reagire a causa dell’interferenza di queste energie negative sulla ghiandola pineale. Quest’ultima infatti è la principale struttura del cervello direttamente sensibile ai campi naturali terrestri. Sono allo studio anche altre ipotesi che tengono in considerazione l’interferenza tra ritmi cerebrali, che dipendono da processi bioelettrici, e le variazioni dei campi elettrici.
Gli effetti, comunque, sono graduali e si manifestano con un lento deterioramento della salute.
Lo Stress Geopatogeno può essere correlato anche ad altre problematiche, come incubi, liti frequenti, fallimento d’aziende, e difficoltà d’apprendimento nei bambini.
A proposito di quest’ultima: una dettagliata ricerca svolta su 3000 case in 14 nazioni da parte di Kathe Bachler conferma, la correlazione fra queste problematiche nei bambini e il loro dormire su linee energetiche negative della Terra.
Come possiamo rilevare lo stress geopatogeno
Abbiamo varie modalità a disposizione per individuare la presenza d’energie terrestri negative: se molto intense, infatti, queste linee possono provocare danni alla struttura di un edificio (crepe, umidità), le lampadine si fulminano frequentemente senza apparente motivo, l’atmosfera della casa che ne è affetta è deprimente, tetra: si percepisce una sensazione sgradevole senza riuscire a spiegarla logicamente.
Alcuni animali e piante sembra gradiscano la presenza di queste linee o nodi, come ad esempio i gatti, le formiche, le api, i parassiti, civette, serpenti l’edera, il salice, le querce, gli alberi di ciliegio e di pesco; mentre altri, similmente all’uomo, soffrono: i cani, i cavalli, le mucche, i maiali, gli uccelli, rondini, cicogne, le galline, o i meli, i peri, gli aceri, betulla, faggio, alcune erbe medicinali. A volte è sufficiente osservare attentamente questi elementi per individuare la presenza di G.S. I gatti ne sono ottimi indicatori, perché i loro luoghi preferiti nella casa corrispondono sempre a linee o ad incroci di linee d’elevata intensità.
Anche in quest’occasione il cane si conferma il miglior amico dell’uomo, perché nel luogo in cui sceglie di riposarsi potete essere certi che non c’è G.S.
Lo strumento più sofisticato e sensibile per ora a disposizione resta il corpo umano, che attraverso la radioestesia (oggi lo studio più globale a riguardo è la Geobiologia), da millenni, riesce a rilevare con estrema precisione le linee “negative” della terra, anche se possono essere d’aiuto (danno una verifica parziale) strumenti tecnici come il Geomagnetometro, lo Scintillatore, il Vega o Mora test ecc.
La questione dell’attendibilità del metodo radioestesico è stata largamente dibattuta, ma proprio per la sua indiscussa efficacia è una metodologia consolidata ed in uso presso la NASA, i governi di vari Paesi (compreso U.S.A.), importanti ditte farmaceutiche, nonché medici in tutto il mondo. Qualora vi fosse il dubbio della presenza di GS, è bene contattare un esperto e ovviamente sarebbe bene analizzare il terreno prima di costruire un edificio.
Nel corso dei millenni, l’uomo ha messo a punto varie tecniche, che erano attuate con una precisa consapevolezza attraverso l’intervento di un esperto, tra queste ci sono pervenute: la creazione di cerchi con monoliti di pietra, l’uso dei cristalli oppure del fuoco lungo le linee in questione. Il fuoco è usato ancora oggi in India per rilevare la presenza d’energie negative e per diminuirne l’intensità. In Belgio da alcuni decenni il Prof. Walter Kunnen si occupa del risanamento da campi naturali geopatici. Il suo intervento si basa sulla ricerca del centro energetico delle onde portanti della geopatia collocano in seguito, nei punti precisi d’ingresso della risonanza del vettore all’interno dell’abitazione, delle piccole ampolline contenenti sostanze naturali la cui funzione è di assorbire la componente patogena levogira dei campi. Se all’esterno della casa c’è del terreno praticabile egli colloca a circa 10 cm. di profondità delle antenne Biodin ad azione riflettente per deviare verso l’alto il fascio “elettromagnetico”.
In Inghilterra, Germania e ora anche in Italia si usano e si stanno sperimentando delle apparecchiature elettriche che riescono a diminuire ed attenuare queste energie negative (Raditech, Vortex, tappetini in fibre naturali ecc.). Alcune di queste apparecchiature lavorano come schermatura (tappetini) o come antenne (Biodin), altre immettono onde che entrano in risonanza con l’uomo aumentando il suo sistema di difesa (apparecchi ad onde di forma o a risonanza omeopatica), altre ancora immettono onde che si sovrappongono a quelle naturali “contrastandole”.
Un’altra tecnica di notevole interesse è l’agopuntura del terreno (sistema di riequilibrio geopatico ad antenna), ma questa deve essere praticata da un esperto, perché occorre essere molto cauti nell’entrare a contatto e manipolare queste energie.
Si può in sintesi dire però, che il pensiero concorde a livello europeo di molti ricercatori professionisti nel caso di un risanamento, è quello di limitarsi a rilevarne la sola presenza delle geopatie anziché cercare di manipolarle, limitandosi a progettare spazi servizio o di passaggio nelle zone perturbate, e nel caso di uno stato di fatto, spostare il letto o la poltrona interessata. Con questo si vuole solo sottolineare che l’uso d’apparecchiature o sistemi che “sanano” un ambiente dovrebbero essere usati solo nei casi veramente limite e con cognizione di causa, in cui non esistono veramente altre soluzioni, in quanto questi “risanatori” hanno ripercussioni non sicure e controllabili nel tempo e dovrebbero essere quindi continuamente ritarati, scaricati, testati e controllati.
Un esempio storico in merito, sono i molteplici processi (documenti reperibili) tenuti in Germania su prodotti pseudo risanatori, con la richiesta di consulenza da parte del tribunale del Prof. E. Hartmann. Su tutti i prodotti che negli anni furono esaminati, quasi nessuno passò il consenso. Purtroppo soprattutto oggi nei settori dove entra in gioco il benessere umano c’è molto mercato e quindi poca sperimentazione, professionalità, test ecc. se non quello che basta per utilizzare un prodotto e lanciarlo nelle vendite, il tutto a rischio dell’utente.
Detto questo siamo disponibili e anzi auspichiamo a ricrederci (c’è bisogno di risanatori validi e che diano garanzia nel tempo), su prodotti basati su sperimentazioni e studi seri a riguardo.
L’architetto e il costruttore stanno modificando il loro atteggiamento nei confronti del terreno sul quale faranno sorgere un edificio, coloro che non concepiscono la bioarchitettura meramente come una moda alla quale adeguarsi per trarre maggior profitto, vivono quest’acquisizione di consapevolezza come una ritrovata opportunità da parte dell’uomo di mettersi in sintonia con la natura, la Terra e il Divino.
Cercare l’armonia con l’ambiente circostante presuppone la consapevolezza che la Terra è viva e palpitante e che non è pensabile interagire con essa senza essere guidati da un profondo rispetto. L’evoluzione della tecnologia e della scienza ci fornisce nuove conoscenze e strumenti avanzati per comprendere il mondo, ma è importante portare nel futuro i tesori inestimabili che le popolazioni antiche e spiritualmente più evolute ci hanno lasciato: i rituali per chiedere alla Terra il permesso di costruire e di abitarvi, la giusta collocazione ed orientamento, il corretto momento per l’inizio dell’opera nel rispetto dei cicli temporali e lunari, la globale collaborazione e unione nella costruzione e forse la più importante: le svariate forme di ringraziamento e rispetto prima di un intervento talvolta “traumatico” verso questa nostra Madre Terra.